Impossibile cancellare dalla mente quella sera di maggio di 33 anni fà.
Era stato un giorno bellissimo, in trepidante attesa della finale,
contavo le ore, pochi minuti fecero a pezzi il sogno mentre affondavo nel divano di casa, troppo piccolo forse per comprendere realmente il peso dell’errore a cui niente e nessuno dei miei beniamini malcapitati
avrebbe potuto porre rimedio per il resto delle proprie esistenze.
Era stato un giorno bellissimo, in trepidante attesa della finale,
contavo le ore, pochi minuti fecero a pezzi il sogno mentre affondavo nel divano di casa, troppo piccolo forse per comprendere realmente il peso dell’errore a cui niente e nessuno dei miei beniamini malcapitati
avrebbe potuto porre rimedio per il resto delle proprie esistenze.

Quelle esultanze, quel giro di campo con la coppa si potevano e si dovevano evitare,
lo sanno perfettamente oggi quei miei beniamini
a cui la coscienza non ha dato tregua, ne sono sicuro, in questi lunghi anni.
Quella coscienza che continua a mancare a coloro i quali non perdono occasione per vomitare fango sulla memoria delle vittime, la cui sola colpa è stata di trovarsi lì,
nel posto sbagliato al momento sbagliato
in trepidante attesa della finale dopo un giorno bellissimo.
lo sanno perfettamente oggi quei miei beniamini
a cui la coscienza non ha dato tregua, ne sono sicuro, in questi lunghi anni.
Quella coscienza che continua a mancare a coloro i quali non perdono occasione per vomitare fango sulla memoria delle vittime, la cui sola colpa è stata di trovarsi lì,
nel posto sbagliato al momento sbagliato
in trepidante attesa della finale dopo un giorno bellissimo.